Il racconto della mostra dell’8 novembre a Tenuta La Lungarella
L’8 novembre, nell’ambito della rassegna La Scoperta del Gusto, la Tenuta La Lungarella si è trasformata in uno spazio vivo in cui arte, natura e percezione si sono intrecciate in un’unica esperienza sensoriale. I filari dorati della vigna hanno accolto le opere dei tre artisti invitati, dando vita a un percorso che è insieme provocazione e ascolto: un invito a osservare il ciclo delle trasformazioni e a interpretare la terra come materia che respira, cambia, comunica.
L’incontro tra arte e vigna ha costruito un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, dove sostenibilità, silenzio, ritmo stagionale e creatività hanno retroilluminato ogni gesto. La precarietà dell’autunno, con le sue foglie sospese tra colore e caduta, ha fatto da cornice a un racconto collettivo che ha coinvolto pubblico e artisti in un’unica trama.
Il pannello poetico della giornata ha ospitato i versi di Trilussa, che hanno aggiunto un tocco di malinconia e contemplazione al paesaggio:
Ma dove ve ne andate,
povere foglie gialle,
come tante farfalle spensierate?
Venite da lontano o da vicino?
E non sentite la malinconia
del vento stesso che vi porta via?
— Trilussa
Un testo che ha risuonato perfettamente con il tema della giornata: l’autunno come passaggio, come metamorfosi, come movimento lieve.
Gli artisti protagonisti
Le installazioni esposte tra i filari sono state realizzate da tre artisti che, con linguaggi differenti, hanno interpretato il rapporto tra materia, stagioni e territorio:
Fabio Mingarelli, scultore e pittore, diplomato all’Accademia di Belle Arti e partecipante a numerose mostre, vincitore di premi nazionali.
Claudio Lombardi, pittore e scultore autodidatta, attivo in progetti collettivi e autore di lavori esposti in rassegne romane e nazionali.
Lorenzo Raimondi, scultore che lavora il legno come materia narrativa, con esposizioni recenti in rassegne contemporanee tra Marino, Olevano Romano e Palestirna.
Ogni opera ha dialogato con il paesaggio trasformandolo: forme organiche, costruzioni simboliche, superfici che riflettono o assorbono la luce hanno creato un percorso sensibile, fatto di silenzi, linee e atmosfere.
Un’esperienza che ha unito arte e comunità
La giornata si è chiusa con un momento di condivisione dedicato ai visitatori, tra conversazioni, osservazioni e scatti fotografici che hanno catturato l’anima dell’autunno nella sua delicata trasformazione.
Di seguito, una galleria di foto del fotografo Lorenzo Albano @luce.su.carta che raccoglie alcuni momenti della giornata e le opere dei tre artisti, immerse nel paesaggio della vigna autunnale.











